11 Puntata: IL GRANDE RACKET II° Parte

Dopo una lunghissima pausa, ritorno a scrivere i miei piccoli racconti di un cinema che non c’è più. Se non mi sbaglio, stavo raccontando le mie avventure sul  film “Il grande racket”…. Certo! Si..era proprio quello… adesso mi ricordo.

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L’auto di produzione sempre puntuale sotto casa che ci aspettava per andare sul set: “la Fabbrica Fiorentini”… dovete sapere che questi ambienti sono i set che mio padre adora di più… e devo dire la verità sono anche i miei. Un vero parco giochi. Posti misteriosi… pieni di oggetti abbandonati… posti dove puoi trovare tante sorprese, come durante le riprese di un docu-film “Codice silenzioso”. Uno dei tanti set era una fabbrica di sviluppo e stampa di pellicole che si trova accanto al Centro Sperimentale di Cinematografia. Li abbiamo girato le scene del sequestro e la liberazione di una bambina. Peccato che per motivi a me sconosciuti, il film non fu mai terminato. Mancavano poche scene. Ci fu una grossa partecipazione di vari personaggi dello spettacolo – come testimonials.

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Il posto era abbandonato da tanti anni… al nostro arrivo ci siamo imbattuti in una marea di pizze di pellicola quasi tutte con i rulli rugginiti e centinaia di fascicoli buttati per terra. Il posto era coperto da una marea di polvere. Polvere ovunque. Un posto veramente magico e tragico. Magico per la sua bellezza e tragico per la fine di un Cinema perduto. All’interno ho trovato anche una piccola sala cinematografica, usata per le proiezioni. Peccato che le poltrone erano tutte rovinate… dai topi e tarli. Un museo del cinema in rovina. Ma perfetto per il film di mio padre. Si sentiva l’odore della pellicola. Chi è del mestiere mi può capire… Durante quei giorni di riprese sono ritornato quel bambino che andava in giro in avventurose perlustrazioni. Come quando andavo alla mitica Safa Palatino… con le sue famose polpette!! Li c’era mia zia, Tatiana Casini Morigi che montava i films di Alberto Sordi. Ogni volta che andavo chiedevo se zia era al montaggio…quante volte sono andato a salutarla… ricordi preziosi ed affettuosi. Li ho conosciuto Sordi per la prima volta…. e molti anni dopo mi chiamò proprio zia Tatiana per collaborare nell’ultima creazione di Sordi: “Storia di un Italiano”, versione aggiornata… Era un mondo meraviglioso. Scomparso.

Questi sono i posti che adora mio padre… ambienti abbandonati… ambienti dove può creare, con tutta la sua libertà artistica, delle inquadrature stupende. Alla Fabbrica Fiorentini c’era questo ed altro….

Appena arrivati – vedo subito il reparto degli effetti speciali avvicinarsi:
“Dottò, buongiorno! Abbiamo quasi terminato… se vuole venire. Le facciamo vedere il lavoro da lei richiesto”.
Mio padre esce dall’auto: “Buongiorno a tutti. Andiamo subito! Non vedo l’ora di vedere cosa avete creato!”… Io mi guardo intorno e non vedo nulla. Solo tubi ed oggetti metallici… ci avviciniamo e vedo l’auto di scena di Fabio Testi, la Fiat 124 verde – TAGLIATA!. Non aveva la parte anteriore e neanche quella posteriore! Aveva solo la parte centrale… collegata a dei strani tubi circolari. Come se fosse una giostra. SI! UNA GIOSTRA!!!…. Io già mi vedevo dentro a giocare. Ma poi ho subito capito che non era per me. Ovviamente!

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Arriva Rocco Lerro:
“Ciao Enzo…ciao Kid! – Entro e ti faccio vedere come hanno sistemato tutto quanto…”
Mi padre non ci credeva…Era al settimo cielo! Anni dopo mi raccontò che durante le piccole pausa tra una riprese e l’altra – osservando il posto gli venne in mente di far costruire una struttura rotonda di metallo… attorno all’auto di Fabio per simulare la caduta dell’auto dalla collina con dentro l’attore. Una cosa MAI fatta prima…. Prese penna e carta – andò dai ragazzi degli effetti speciali e descrisse, disegnando, quello che voleva.
“Dottò – nessun problema. Facciamo tutto noi!! I tubi non ci mancano… (osservando in giro – il posto era pieno!)”
Dopo due giorni – era li – pronta per una prova. La prova andò benissimo.
“Dopo pausa giriamo la scena con Fabio dentro che rotola!!! Ottimo lavoro ragazzi. Bellissimo. Sono felicissimo. Siete stati veramente grandi!!!”

Esce Rocco che si sistema i capelli…
“Enzo – nessun problema. Le cinte reggono. Fabio starà benissimo.”
“Adesso andiamo dentro – dobbiamo girare le scene finali. Da una parte c’erano tutti gli acrobati che ci salutano….
“Forza ragazzi…venite dentro che vi spiego cosa dobbiamo fare.”
Dopo qualche minuto ci troviamo dentro.
“Massimo. Dove sei?”
“Eccomi. Sono qui.”
“Adesso tocca a te. Chiamate i ragazzi degli effetti speciali. Voglio qualche colpo in arrivo su Massimo. Iniziamo con Massimo e poi piano piano facciamo tutti e dopo pausa, andiamo fuori e giriamo la scena della 124 con Fabio dentro! – Forza. Oggi sarà una giornata molto impegnativa!”

Io? Stavo dietro che osservavo come non mai. Che giornata che sarà… una concentrazione di meraviglie. Che fico…adesso posso vedere i famosi colpi in arrivo. Tutti si sistemano…Massimo Vanni si prepara… vedo i ragazzi degli effetti speciali che inseriscono i colpi in arrivo sulle gambe e braccia da dove uscirà il “sangue” finto.

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Il trucco è nel montare delle placche di cuoio oppure di metallo per la protezione e sopra queste delle cartucce esplosive che tramite contatto elettrico dato con dei lunghi fili collegati a dei chiodi infissi su una tavoletta (detta chitarra) li faranno esplodere, sopra queste cariche sono messi dei preservativi riempiti con un liquido rosso denso ed annodati che al contatto esploderanno bucando la camicia e schizzando “sangue”. Si…si usavano i preservativi per creare l’effetto della carne ed inoltre per tenere dentro il liquido rosso.

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Ma come facevano a comprare i preservativi? Mi viene in mente un piccolissimo episodio: durante le riprese a Santo Domingo del film “Striker” la segretaria di produzione italiana andò in farmacia a comprare circa 150 preservativi…. Potete immaginare la reazione del farmacista domenicano… ma quella è un’altra storia che racconterò.
Massimo è pronto. Tutti sono pronti. Effetti speciali pronti con la chitarra….. Vedo i fili elettrici che escono dalla gamba sinistra di Massimo. L’operatore di macchina dev’essere veramente attento a non inquadrare i fili elettrici.
Massimo è concentrato….lo vedo un po’ nervoso. Ma è serio e professionale nel suo lavoro.

“SILENZIO TOTALE!!! Voglio il SILENZIO TOTALE!!!”. Strilla mio padre.
“Massimo sei pronto?”

Massimo accenna il “si” con un piccolo movimento di testa.
“Motore…”
Si aspetta la velocità giusta per il rallenty…
“Partito…..ciak”
Il ciakista entra in campo e legge i numeri…ed esce immediatamente.
“AZIONE!”
Massimo si muove quel poco e “BAAM BAAM BAAM!!!!”
Viene “colpito” varie volte. Strilla. Si vede il sangue che esplode dai vari “colpi in arrivo”. Va verso il muro e poi cade….
“CUT”

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Qualche secondo dopo interviene la segretaria d’edizione con la polaroid ed effettua qualche foto. Le foto sono per dopo. Servono per sistemare tutto com’era prima. La continuità è fondamentale. Il lavoro della segretaria d’edizione è indispensabile. Importantissimo!
Massimo si rialza… coperto di sangue. Intervengono i vari reparti… costumi… trucco… effetti speciali. Si avvicina mio papà: “BRAVO ARZILLA!!!”
Io? Stavo dietro ai ragazzi degli effetti speciali. Un’esperienza stupefacente e strabiliante. Durante la mattinata uno ad uno… vengono “uccisi” i nostri mitici acrobati.
All’improvviso l’annuncio della produzione: “PAUSA per tutti!” Io corro fuori… devo prendere il cestino…rosso. Che fame!
Alla prossima puntata… dopo pausa si gira la famosa scena del rotolamento dell’auto di Fabio, scena che è diventata celeberrima !!!
A presto!