Ehi amico c’è Sabata. Hai chiuso

Ehi amico… c’è Sabata. Hai chiuso! è uno spaghetti-western del 1969, diretto da Gianfranco Parolini.

Trama Mentre il pistolero Sabata giunge a Daugherty City, dall’altra parte della città sta avvenendo una ben organizzata rapina. Appena si scopre il fatto, Sabata decide di partire all’inseguimento dei banditi e da solo, grazie al suo fucile dalla lunga gittata, uccide tutti i banditi e recupera la cassaforte contenente ben 100 000 dollari.

 

Dopo aver scoperto i veri organizzatori della rapina, personaggi illustri e importanti della città, Sabata decide di ricattarli.

 

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I minacciati però, temendo di non liberarsi mai dei ricatti del pistolero, tentano innumerevoli volte di eliminarlo assoldando sicari e tendendogli imboscate, ma Sabata grazie a numerosi trucchetti e a due amici, riesce sempre a salvarsi.

Alla fine arrivano a corrompere persino un suo vecchio amico, Banjo, promettendogli 100 000 dollari di ricompensa per il cadavere di Sabata.
Sabata, trovandosi tutta la città contro per il disordine che ha causato e capendo che non avrebbe mai ricevuto tutti quei soldi per il suo silenzio, finge di venire sconfitto a duello contro Banjo, il quale riceve la ricompensa e parte via col “cadavere” dell’amico. Banjo però, preso dalla smania del denaro cerca di fuggire ma Sabata lo ferma, lo disarma, e per il suo tradimento non divide più con lui la taglia per la sua finta morte, ma gli lascia soltanto i pochi dollari ricevuti di ricompensa per aver salvato la cassaforte.

Recensione

 

 

 

Questo originale Spaghetti western si occupa del pistolero Sabata (Lee Van Cleef), che si scontra con alcuni proprietari e vari pilastri della società come un barone (Franco Ressell) e le autorità (il giudice interpretato da Gianni Rizzo) di una piccola città chiamata Dougherty. Hanno rubato una cassaforte dell’esercito contenente $ 100.000 in modo che possano acquistare le proprietà su cui verrà costruita la ferrovia in arrivo, ma non hanno fatto i conti con la presenza di Sabata. Sabata è accompagnato da un gruppo variopinto di uomini, come un grassone (Pedro Sanchez o Ignacio Spalla che ha interpretato ruoli simili all’ idolo Spaghetti, Fernando Sancho), un acrobata indiano (Nick Jordan) e Banjo (William Berger), un tuttofare che brandisce un chitarra che ha una sorpresa straordinaria.

Questa parodia western è piena di azione, umorismo, sparatorie ed è piuttosto stupefacente. Sabata è un cacciatore di taglie ma il suo scopo non è vendicarsi come Django, Ringo o Mortimer, ma quello di prendersi  il bottino. Sabata ha una presenza simile a “Per un pugno di dollari in più”, il Colonnello Mortimer, come vestiti neri ed è ugualmente infallibile con le pisteole e possiede armi diverse, inoltre in stile James Bond. Appaiono attori caratteristi abituali di Spaghetti Western come Roberto Hundar, Spartaco Conversi, Fortunato Arena, e Luciano Pigozzi o Allan Collins, e Peter Lorre. Il lussuoso design di produzione è stato creato da Carlo Simi, scenenografo di Leone, con interni lussureggianti della casa dei malvagi, piena di mobili e armature medievali. La pellicola è stata generosamente prodotta da Alberto Grimaldi e dalle sue produzioni PEA (produttore della trilogia di dollari di Leone). Spartito musicale simpatico di Marcello Giombani con influenza di Ennio Morricone. La cinematografia atmosferica e colorata ò di Sandro Mancori.

Questo è uno degli spaghetti western più meravigliosamente cartoonish e over-the-top di sempre.

Il grande Lee Van Cleef interpreta Sabata, il cacciatore di taglie che ha più trucchi di Bugs Bunny. Van Cleef è nato per essere negli spaghetti western. Nessuno interpreta meglio questi ruoli. Sta agli spaghetti western come Bela Lugosi a Dracula. È fantastico come sempre in questo film. William Berger è superbo anche nel ruolo di Banjo, il musicista cool, rilassato e micidiale. Lui e Sabata hanno una simile “partnership” simile a quella che Biondo e Tuco condividono in “Il buono, il brutto e il cattivo”. Franco Ressel è perfetto come il malvagio stravagante, “Stengel”.

La colonna sonora è eccellente, bella quella del titolo, che è una delle mie canzoni a tema western spaghetti preferita. Mi piace molto anche l’uso dell’organo nella partitura. È un bel tocco

Tutti i fan degli spaghetti western devono avere questo film. È un classico del genere.

Curiosità

 

 

Uscite all’ estero

Italy     16 September 1969
West Germany     2 May 1970
Denmark     15 July 1970
Finland     14 August 1970
USA     2 September 1970     (New York City, New York)
Japan     19 December 1970
Spain     17 January 1971     (Madrid)
Sweden     27 January 1971
Spain     15 February 1971     (Barcelona)
Hungary     15 July 1971
Turkey     October 1971
Philippines     13 September 1977     (Davao)

Titoli all’ estero

Bulgaria (Bulgarian title)     Сабата
Brazil     Sabata, o Homem que Veio para Matar
Chile     Sabata viene a matar
Germany (DVD title)     Sabata
Denmark     Sabata – dræberen
Spain     Oro sangriento
Spain (DVD title)     Oro sangriento – Sabata
Finland     Sabata, salaperäinen ratsastaja
France     Sabata
Greece (transliterated ISO-LATIN-1 title)     Sabata, o tromokratis tou El Passo
Hungary     Hé, barátom, itt van Sabata
Ireland (English title)     Sabata
Italy (alternative title)     Sabata
Mexico     Sabata viene a matar
Philippines (English title)     Sabata
Poland     Sabata
Portugal     Sabata
Serbia     Evo Sabate – gotov si!
Sweden     Sabata
Slovenia     Prihaja Sabata – po tebi je!
Soviet Union (Russian title)     Сабата
Turkey (Turkish title)     Sabata
Turkey (Turkish title)     Sabata vadiler hakimi
USA (new title)     Sabata
USA (DVD title)     Sabata
West Germany     Sabata
World-wide (English title) (complete title)     Sabata
Yugoslavia (Serbian title)     Evo Sabate – gotov si!
Yugoslavia (Slovenian title)     Prihaja Sabata – po tebi je!

Come spesso succedeva negli spaghetti western, il nome di Sabata, il protagonista di questo lungometraggio, venne utilizzato molte volte anche al di fuori della trilogia ufficiale per altri film, come Arriva Sabata!, ma era solo un espediente per attirare gente ai botteghini.
Il film da anche i natali a Banjo, pistolero così chiamato perché non si separa mai dal suo Banjo. Solo quando sarà implicato in una sparatoria si capirà il perché: all’interno della cassa di risonanza infatti vi è inserito un fucile che il pistolero adopera con incredibile maestria.

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Paese di produzione Italia
Anno 1969
Durata 109 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere western
Regia Gianfranco Parolini
Soggetto Renato Izzo, Gianfranco Parolini
Sceneggiatura Renato Izzo, Gianfranco Parolini
Produttore Alberto Grimaldi
Fotografia Alessandro Mancori
Montaggio Edmondo Lozzi
Effetti speciali Stacchini
Musiche Marcello Giombini
Scenografia Carlo Simi
Costumi Carlo Simi
Trucco Vittorio Biseo

Interpreti e personaggi
Lee Van Cleef: Sabata
William Berger: Banjo
Pedro Sanchez: Carrincha
Aldo Canti: Gatto Mammone
Franco Ressel: Stengel
Antonio Gradoli: Ferguson
Linda Veras: Jane
Claudio Undari: Oswald, scagnozzo
Gianni Rizzo: Giudice O’Hara
Spartaco Conversi: Slim, scagnozzo
Carlo Tamberlani: Nichols
Luciano Pigozzi: Padre Brown
Marco Zuanelli: Sharky
Franco Marletta: Capitano
John Bartha: Sceriffo
Giuseppe Mattei:
Romano Puppo: Rocky Bendato

Doppiatori italiani
Renato Turi: Lee Van Cleef
Sergio Graziani: William Berger
Aldo Giuffrè: Pedro Sanchez
Massimo Foschi: Franco Ressel
Arturo Dominici: Claudio Undari
Alessandro Sperlì: Antonio Gradoli
Gino Baghetti: Carlo Tamberlani
Gianni Marzocchi: Marco Zuanelli

FOTO E POSTERS