La corta notte delle bambole di vetro
La corta notte delle bambole di vetro è un film del 1971 diretto da Aldo Lado.
Trama
Sul lettino d’un obitorio di Praga, il corpo del giornalista americano Gregory Moore attende d’essere sottoposto ad autopsia. Ma l’uomo in realtà non è ancora morto: precipitato in uno stato catalettico, è ben consapevole di quanto sta avvenendo e ricorda quanto è accaduto.
Indagando sulla scomparsa della sua ragazza Mira – ultima d’una serie di giovani massacrate da un presunto serial killer – Moore ha scoperto che il locale notturno “Club 99” serve da copertura a un’organizzazione segreta, ramificata in ogni parte del mondo e capeggiata dal prof. Karting, che plagia la mente delle giovani generazioni, attraverso rituali orgiastici di magia nera, per soffocare ogni possibile scintilla di risveglio delle coscienze.
Dopo avere raccolto le prove della colpevolezza del medico, Moore viene sorpreso da quest’ultimo nei panni del “Gran Sacerdote”, ridotto in stato di catalessi e trasportato dall’obitorio in un’aula universitaria per un’autopsia dimostrativa, e quando riesce finalmente a dare segni di vita, si scopre che il docente cui è stato affidato il corpo è lo stesso prof. Karting e per lo sfortunato giornalista è la fine.
Recensione
Il debutto alla regia di Aldo Lado, noto con il titolo inglese Short Night Of Glass Dolls, è un’esperienza cerebrale unica.
La corta notte delle bambole di vetro è stato originariamente intitolato La corte notte delle farfalle (anche una canzone del film), ma poco prima della sua uscita è uscito un altro film con la parola farfalla nel suo titolo, quindi a questo e’ dovuta la rititolazione del film. Malastrana è un titolo che Lado originariamente avrebbe voluto per questo film, ma su insistenza degli altri coinvolti, è stato poi inserito in Short Night Of The Butterfly. Peccato che Short Night Of Glass Dolls fosse la scelta principale, dato che il titolo Butterfly avrebbe avuto molto più senso per la storia.
Jean Sorel recita nel ruolo di un giornalista americano ritenuto presumibilmente morto, eppure ascoltiamo i suoi pensieri mentre viene esaminato in un obitorio. I suoi ricordi ci riportano all’inizio dove cerca di scoprire il motivo della scomparsa della sua ragazza (interpretata da una giovanissima Barbara Bach). Ciò che segue non è il tipico giallo, ma un mistero molto stimolante. Evoca il tono di film come Suspiria e The Tenant, ed è stato realizzato anni prima di quelli. Trascende davvero il tipico giallo italiano – la maggior parte sono solo pellicole con un cast di personaggi che hanno tutti scheletri nell’armadio e devi sistemare i loro blocchi per vedere se hanno rilevanza su “chi l’ha fatto”. Qui c’è molto di più tra disordini politici e metafore con la versione di Aldo Lado che possiede incastri ben combinati e una narrazione visivamente sbalorditiva.
Le location sono ben utilizzate ed estremamente scenografiche. Aggiungete a questo una storia davvero ben scritta insieme a una meravigliosa colonna sonora di Ennio Morricone e non potrebbe andare meglio di così! Anche la famosa scena “di gruppo” è gestita così bene da non sembrare né gratuita né economica. La canzone intitolata “Short Night of the Butterflies” è una vera bellezza. Altamente raccomandato ai fan di film horror suggestivi, guidati dalla trama.
La recitazione è piuttosto solida. Jean Sorel è un buon protagonista e Barbara Bach, sebbene non abbia molto da fare, è piuttosto sorprendente. José Quaglio è anche memorabilmente vampirico. Aldo Lado gestisce bene l’intero film, evita il tipico approccio horror per il genere – cioè una gran quantità di sadismo e sangue – e invece si concentra sull’orrore psicologico sulle cose fisiche – in questo film non ci sono facce tagliate o bruciate da coltelli o acidi. Invece, ciò che abbiamo è una stimolazione deliberata che ci aiuta a entrare nella testa sempre più disperata del protagonista Gregory mentre allontana coloro che lo circondano e diventa un sospetto omicida. Tecnicamente il film è perfetto.
Il suo uso di scene di flashback e motivi ricorrentiè intelligente e ben fatto.
Curiosità: nel film oltre a Aldo Lado, come sceneggiatore risulta accreditato anche tal Rueidger von Spiess. Lado ha più volte sostenuto di non aver mai incontrato questo tizio, che sarebbe stato invece accreditato esclusivamente per le vendite all’estero, visto che la coproduzione era tedesca.
Curiosità numero 2: il film venne in realtà girato a Zagabria.
Curiosità numero 3: inizialmente doveva essere ambientato in Sardegna.
Curiosità numero 4: il titolo non significa nulla. In origine doveva essere La Corta Notte Delle Farfalle, ma a causa dell’uscita quasi contemporanea di Una Farfalla Dalle Ali Insanguinate i produttori pensarono di correggere il tiro. Il titolo voluto da Lado era Malastrana, nome di un quartiere di Praga dove si trova la celebre, alchemica, Zlatá ulička, la Via dell’oro
Date di uscita:
Italy 28 October 1971 (limited)
Italy 29 January 1972 (Turin)
West Germany 30 May 1972
Italy 14 June 1972 (Milan)
Italy 23 June 1972 (Rome)
France 19 November 1999
Uscite all’estero
(original title) La corta notte delle bambole di vetro
Brazil Malastrana
Brazil A Breve Noite das Bonecas de Vidro
Finland Verta Venetsiassa
France (video title) Je suis vivant!
Germany (TV title) Das Todessyndrom
Germany Malastrana
Greece (video title) Gyalines koukles
Italy (pre-release title) Malastrana
Italy (poster title) La corta notte delle farfalle
Netherlands (video box title) Short Night
Soviet Union (Russian title) Короткая ночь стеклянных кукол
Spain La corta noche de las muñecas de cristal
USA (informal English title) The Short Night of the Butterflies
USA (video title) Paralyzed
West Germany Malastrana
West Germany (reissue title) Unter dem Skalpell des Teufels
World-wide (English title) Short Night of Glass Dolls
Yugoslavia (Serbian title) (literal title) Kratka noc leptira
Ljubljana, Slovenia
(street scenes)
Prague, Czech Republic
Zagreb, Croatia
Incir De Paolis Studios, Rome, Lazio, Italy
(interiors)
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Titolo originale La corta notte delle bambole di vetro
Paese di produzione Germania Ovest, Italia, Jugoslavia
Anno 1971
Durata 92 min
Genere orrore, thriller
Regia Aldo Lado
Soggetto Aldo Lado
Sceneggiatura Aldo Lado
Produttore Enzo Doria
Produttore esecutivo Luciano Volpato
Fotografia Giuseppe Ruzzolini
Montaggio Mario Morra
Musiche Ennio Morricone
Scenografia Gisella Longo,
Želiko Senečić
Costumi Gitt Magrini
Trucco Franco Schioppa
Interpreti e personaggi
Ingrid Thulin: Jessica
Jean Sorel: Gregory Moore
Mario Adorf: Jacques Versain
Barbara Bach: Mira Šarkova
Fabian Šovagoviċ: dott. Karting
José Quaglio: avv. Valinski
Relja Bašić: Ivan
Piero Vida: commissario Kierkoff
Daniele Dublino: dottore
Sven Lasta:
Luciano Catenacci: addetto obitorio
Michaela Martin:
Vjenceslav Kapural:
Jürgen Drews:
Semka Sokolović:
Sergio Serafini: addetto obitorio
Franca Sciutto: infermiera
Hrvoje Svob: vecchio
Joža Šeb: spaziino
Petar Dumičić: Tibor
Riki Brzeska: Pierre
Velimir Bošnjac: giornalista
Petar Buntić: spia
Ivo Kadić: cameriere
Doppiatori originali
Paola Mannoni: Jessica
Giancarlo Maestri: Gregory Moore
Gianni Musy: Jacques Versain