La frusta e il corpo

La frusta e il corpo è un film del 1963, diretto da John M. Old (alias Mario Bava).

Trama

La storia narra della morbosa relazione fra il sadico barone Kurt Menliff e sua cognata Nevenka, moglie di Cristiano Menliff, fratello di Kurt. Dopo la morte di Kurt, avvenuta per mano di un ignoto assassino, Nevenka continua a vedere lo spettro dell’uomo che la minaccia e la percuote. Kurt, anche dopo la sua morte, si rivela essere tanto malvagio quanto lo fu in vita. Da sempre, Kurt, aveva maltrattato Nevenka, mantenendo con lei un rapporto di odio-amore sadico. In un crescendo di tensione anche il vecchio padre di Kurt e Cristiano viene assassinato. Nevenka è convinta che Kurt non sia affatto morto e che sia proprio lui l’omicida del padre.

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In realtà l’assassina è proprio Nevenka: aveva ucciso Kurt per liberarsi definitivamente di quell’insano loro rapporto ma, poi, la sua mente aveva ceduto. Convinta di vedere lo spettro di Kurt (in realtà inesistente) aveva ubbidito agli ordini dello spettro, uccidendo anche il padre dell’uomo. In realtà gli ordini provenivano solo dalla sua fragile mente. Nel finale, Nevenka, nel tentativo di colpire Kurt, che continua ad apparirle nella sua irrealtà, finirà col colpirsi a morte con un pugnale. La donna spirerà fra le braccia di suo marito, il barone Cristiano.

Commento

Ennesimo gotico d’autore per Mario Bava (che in quest’occasione si firma con lo pseudonimo John M. Old) che ritorna alle atmosfere gotiche che lo hanno accompagnato sin dagli esordi e che questa volta lo vedono dirigere uno degli attori cardine del genere horror, il grande Christopher Lee. Forse il più bello dei suoi gotici: un melò folle il cui fascino sta appunto nel fatto che non succede (quasi) niente. Tutto il film vive di atmosfere, di chiaroscuri, di fruscii.

Il vero, immanente fantasma, è quello del regista, felicemente disinteressato alla trama, pronto a concedersi ogni volta che può inimitabili svolazzi (come quando a un certo punto stacca da due che parlano e inizia a vagare per la sala, fino a una finestra sulla spiaggia)… Scenograficamente delizioso, fotograficamente sopraffino e ineccepibile, una sensibilità illuminotecnica fuori dal comune e che va ben al di là del “buon artigianato”. il film si prolunga in maniera lenta ma elegantissima e raffinata, squisitamente servito da una fotografia d’eccezione. Importante anche perchè al suo interno si iniziano a visualizzare i primi vagiti del nascente giallo all’italiana.

Curiosità

Stando a quanto raccontato dal protagonista Tony Kendall sul set lavorava anche il padre di bava Eugenio Bava. Stando a Kendall faceva le truke.

La versione americana distribuita dalla AIP col titolo What,presenta una differenza nell’apertura.

Questa versione comincia con la scena nella quale il padre a letto vede il camino aprirsi
c’e un fermoimmagine,e quando entra in scena il titolo What una voce lo sussurra in modo horror.

Poi i titoli principali in inglese,sono trasbordati sopra la scena in cui Lee cavalca verso il castello,e infine viene tagliuzzata la scena nella quale il buon Pigozzi scopre che Kurt e’ tornato.

Locations

 

 

 

Tor Caldara

Castel Sant’Angelo a Roma.

 

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Story
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Actors
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Music
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Director
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Titolo originale: La frusta e il  corpo
Paese di produzione     Italia
Anno     1963
Durata     92 min
Genere     orrore
Regia     John M. Old (Mario Bava)
Soggetto     Julian Berry (Ernesto Gastaldi),
Robert Hugo (Ugo Guerra),
Martin Hardy (Luciano Martino)
Sceneggiatura     Julian Berry (Ernesto Gastaldi),
Robert Hugo (Ugo Guerra),
Martin Hardy (Luciano Martino)
Produttore     Tom Rhodes (Federico Magnaghi)
Casa di produzione     Vox Film,
Leone Film,
Francinor,
P.I.P.
Fotografia     David Hamilton (Ubaldo Terzano),
Mario Bava (non accreditato)
Montaggio     Rob King (Renato Cinquini)
Musiche     Jim Murphy (Carlo Rustichelli)
Scenografia     Ottavio Scotti
Costumi     Peg Fax (Anna Maria Palleri)
Trucco     Frank Field (Franco Freda)

Interpreti e personaggi

Daliah Lavi: Nevenka Menliff
Christopher Lee: Kurt Menliff
Tony Kendall: Cristiano Menliff
Isli Oberon: Katia
Harriet White (Harriet Medin): Giorgia
Dean Ardow (Gustavo De Nardo): conte Menliff
Alan Collins: Losat
Jacques Herlin: prete

Doppiatori italiani

Adriana De Roberto: Nevenka Menliff
Giulio Bosetti: Kurt Menliff
Ugo Pagliai: Cristiano Menliff
Michele Malaspina: conte Menliff
Leonardo Severini: Losat
Carlo D’Angelo: prete

FOTO E POSTERS