Un Uomo Solo
Un Uomo Solo è un film drammatico del 1969 diretto da Jean-Pierre Mocky.
Trama
Vincent Cabral, un violinista che dietro l’attività artistica cela la personalità di un abile ladro internazionale, ritorna dopo un lungo tempo a Parigi per rivedere il fratello Virgile. In questi giorni la Francia è scossa da un grave fatto di sangue: diciotto persone sono state uccise a raffiche di mitra, senza apparenti motivi, da alcuni ignoti.
Poiché le indagini hanno condotto la polizia sulle tracce di Virgile e di un gruppo anarchico del quale fa parte, Vincent cerca di mettersi in contatto col fratello per impedirgli di commettere ulteriori azioni che potrebbero aggravare la sua posizione.
Egli resta però a sua volta immischiato nella faccenda al punto di essere considerato l’organizzatore della strage. Sarà proprio lui ad essere ucciso nel corso di un conflitto con la polizia, mentre Virgile tenterà inutilmente di sottrarsi all’arresto fuggendo in treno verso la frontiera.
Recensione
Questo è uno dei suoi primi film di Jean Pierre Mocky, ed è chiaramente a basso budget. Ci sono momenti meravigliosi in cui il suo occhio per l’insolito ed elegante è in primo piano, ma si estende dove per mancanza di risorse o qualsiasi altra cosa sia più banale. Ispirato agli eventi di Parigi del 1968, questa pellicola si apre con un attacco armato contro un’orgia di giovani ragazze e vecchi ricchi e i “terroristi” sono visti come i bravi ragazzi.
È interessante notare che nei sottotitoli viene usato il termine “terroristi” perché il mio chiaro ricordo è che all’epoca tali oppositori dello status quo venivano definiti “rivoluzionari”. La storia è abbastanza ben raccontata e l’interesse viene sollecitato per tutto il film, ma si ha la sensazione che alcune sequenze, specialmente l’ultima, siano così belle che dispiace che il tutto non possa essere stato ispirato in modo simile. Il difficile mix di sesso e politica viene affrontato in modo intelligente e Mocky dovrebbe essere applaudito almeno per questo, così come per i lampi di una visione elegante.
Sebbene pieno di buoni spunti e di umorismo nero, “Solo” è un’opera che non lascia speranze allo spettatore. Mentre i tre passeggeri lasciano il treno, morti o (ancora) vivi, la locomotiva li porta via, trasportando molte persone il cui desiderio più fervente è quello che le cose rimangano come sono e che cessino di disturbarli con le loro rivoluzioni.
Curiosità
Uscite all’estero
France 27 February 1970
Norway 27 February 1970
West Germany 7 July 1972
Germany 12 August 2019 (restored version) (TV premiere)
France 12 August 2019 (restored version) (TV premiere)
Titoli all’ estero:
(original title) Solo
Greece (transliterated ISO-LATIN-1 title) Solo, o megalos ekdikitis
Italy Un uomo solo
West Germany (rerun title) Die Brut der Gewalt
West Germany Eine Stadt zittert vor Solo
Antwerp, Flanders, Belgium
Brussels, Brussels-Capital, Belgium
Paris, France
Reims, Marne, France
Story | 1 |
Actors | 1 |
Music | 1 |
Director | 1 |
Average | |
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Titolo originale Solo
Lingua originale francese
Paese di produzione Francia
Anno 1969
Durata 89 min
Genere drammatico
Regia Jean-Pierre Mocky
Soggetto Jean-Pierre Mocky, Alain Moury
Sceneggiatura Jean-Pierre Mocky
Produttore Jean-Pierre Mocky e Henri Weis
Fotografia Marcel Weiss
Montaggio Marguerite Renoir
Musiche Georges Moustaki
Interpreti e personaggi
Jean-Pierre Mocky Vincent Cabral
Sylvie Bréal Micheline
Anne Deleuze Annabel
Denis Le Guillou Virgile Cabral
René-Jean Chauffard Le Rouquin (as R.J. Chauffard)
Marcel Pérès Le maître d’hôtel
Éric Burnelli Marc
Alain Fourès Éric
Henri Poirier Le commissaire Verdier
Christian Duvaleix L’inspecteur Larrighi
Doppiatori italiani
FOTO E POSTERS