VI PUNTATA: CIPOLLA COLT

La sesta puntata di C’era una volta il mio set, la rubrica scritta da Andrea Girolami, sui set del celebre padre, il  regista Enzo G. Castellari. Ricordiamo che anche Andrea e’ regista.

Oggi vi racconto il mio primo viaggio all’estero.

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Preparo la mia piccola valigia… metto tutto quello che posso portare con me. Ovviamente sono solo giocattoli… aggiungo anche il mio cinturone con pistola e distintivo da sceriffo. L’emozione è al massimo. Sono stra felicissimo…..
“Mamma fra poco è Natale…ma dove andiamo?”
“In Almeria da papà! Festeggiamo il Natale tutti insieme.”
“E VAIIIIIII…..!!!! Ma dov’è Almeria?”
Mia madre mi fa vedere la città sul mappamondo che ho in camera…. “Ma è lontanissimo!!!” – “Andrea, prendiamo l’aereo…. Ci fermiamo a Madrid e poi prendiamo un altro piccolo aereo e siamo da papà”. Sempre con la sua dolce voce – mi sento tranquillo. Stefania è quasi pronta. Partiamo tutti.
Il viaggio è pieno di emozioni. Mi sento al settimo cielo…. Vado in Almeria!!!! Poi, ragazzi… dovete sapere che da bambino io parlavo bene lo spagnolo…. “Devo solo aggiungere la “s” alla fine di ogni parola… ed è fatta!… Andiamos das papas!!”

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Allora non sapevo nulla della bellissima e meravigliosa Almeria. Dove noi italiani, grazie al grande Sergio Leone, abbiamo creato un genere invidiato – ancora oggi – da tutti, lo “Spaghetti Western”. Con “Pochi dollari (per Django”) abbiamo creato una vera industria. Il posto, ancora oggi è il più affascinante del mondo. Non c’è assolutamente “nulla”…. solo tre stupendi villaggi western circondati da un ambiente completamente desertico ed inospitale… ma allo stesso tempo crea quel fascino indescrivibile. Devi andare li per capire tutto. Quando arrivi, senti i cavalli che cavalcano e le pistole che sparano….e la polvere che entra ovunque…  “Vamos companeros!!”

Arrivati in Almeria…. fuori dall’aeroporto c’è una macchina pulitissima e super lucida con tanto di autista che ci aspetta… Direzione: Albergo.  Sono cosi stanco che durante il piccolo viaggio, mi addormento subito – con il cinturone e pistola. Siamo arrivati nella Spagna  di “Cipolla Colt”. E’ la Spagna del Generalissimo Caudillo Francisco Franco – che a fine anno sarebbe morto insieme con la sua dittatura fascista. Ma adesso sono nella sua Spagna con un giovane Re Juan Carlos. Dove tutto è perfettamente in ordine. E’ una Spagna dove tutto costa poco… ed ecco la vera ragione perché le produzioni italiane hanno “invaso” la Spagna. Per i costi.

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Il giorno dopo sono sul set!!! Non ci posso credere… il set è un villaggio western… con i cowboys, cavalli e carri. Ma tutto attorno a me è sporco. Sporco vero ma finto. E’ una richiesta scenografica. Il villaggio è coperto di olio di motore usato. Vedo ovunque gomme pneumatiche che bruciano.  “Perché papà bruciate le gomme?”…. “Devono dare l’effetto di fumo intenso. Mi serve per il villaggio”. E’ tutto troppo fico!!!
Ancora non ci posso credere, ancora esistono i villaggi western….. Mia sorella è con me. Ci divertiamo un mondo. “Non mi ferma nessuno!!!”, neanche il vero sceriffo del villaggio, il mio dolce amico Leo Anchoriz. Ovunque vado, c’è lui che mi osserva e mi controlla. Vi devo raccontare un piccolo segreto… ogni volta che visito un set di mio padre… praticamente sparisco. Veramente! Sparisco nel nulla. Apro un piccolo cassetto dei cassetti della mia memoria cinematografica… nell’estate del ’83 ero in Israele. Papà stava girando “Tuareg”… un bel giorno decido di “sparire”… Ad un certo punto “Ma Andrea dov’è??” Tutti alla ricerca, anche mio zio Enio!… Avevano allarmato l’esercito (sul set era sempre presente, per motivi di sicurezza, una dozzina di soldati dell’esercito Israeliano). Dopo varie ore… decido di ritornare. Pieno di cassette di munizioni e cinturoni di bossoli (che ancora ho)… Mi ricordo la faccia di tutti…. Non sapevano se piangere, incazzarsi oppure ridere… Beh hanno scelto  di ridere. Anche i soldati israeliani ridevano… Perché assomigliavo ad un piccolo rambo. Cosa avevo fatto di cosi pericoloso?? Mio zio si avvicina:
“Sei andato nel deserto?”
“Si zio! Cosa ho fatto di male??”
“Ma dove esattamente?”
Indico il posto….
“Andrea!!! Cazzo! Sei andato dove non dovevi… E’ un campo minato!!!”…..
“Ooops!! L’ho fatta grossa!!!”

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Almeria… non ha le mine. Ma sempre un posto profondamente arido. Ma allo stesso tempo, coinvolgente e fascinoso. Come al solito inizio a camminare.. sempre più lontano…Sento la voce di mia madre, che non mi lascia un istante: ”ANDREA!!!! Ritorna immediatamente indietro..”.

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Per la prima volta che vedo tante costruzioni… controllo tutto. Curioso come sono, inizio ad aprire le porte. Ma non si aprono! Provo ancora. Niente. Praticamente tutte le porte sono chiuse. Penso: “Hanno chiuso le porte… cosi che non posso entrare!!”. Ma invece scopro la magia del cinema. Si, le porte sono chiuse, perché dietro non c’è nulla. Sono solo delle facciate, molto reali ma soltanto pareti……Leo e mia sorella mi fanno vedere dietro le case…ci sono solo tubi di ferro e tante tavole a sostegno delle facciate delle case, niente stanze !!!
“Leo, ma la gente dove vive??”
Mi risponde con la sua vociona. Una voce calda e piena d’amore. Una voce sicura che ancora oggi mi manca terribilmente: “A casa loro. La gente del paese sono comparse. E’ tutto finto. Dai Kid andiamo… che ci aspettano”. Il mio primo giorno a “Mini-Hollwood” è arrivato al termine…

Il giorno dopo, mi sveglio prima di tutti e voglio ritornare sul set. Pronto con il mio cinturione e pistola…Arrivo e cosa mi danno? Il vero cinturone dei cowboys!!!! Sono felicissimo 🙂  Finalmente incontro l’altro mio “zio”, “zio” Franco (Nero)… Mi abbraccia forte forte!!! Ad un certo punto ne vedo due…Si, sono due. Ma come?? Franco ha un fratello gemello???… Di questa nuova avventura ve la racconterò nella prossima puntata. Un bacios!

Andrea Girolami