VIII PUNTATA – CIPOLLA COLT

Almeria….quanto sei bella. Mi sto divertendo come un pazzo. Praticamente ho un grande parco di divertimento tutto per me. Il villaggio western. Oggi ritorno da papà…. sono rimasti solo pochi giorni ed ho deciso che voglio stare sempre sul set. Adoro il set. Il movimento del persone che crea un certo “caos”. Ma è un “caos” ordinato…. da fuori sembra un totale disordine ma invece è tutto in ordine e predisposto. Ogni reparto ha le sue attrezzature al suo “posto”…. i cavalli li e la… le luci li e la…. le sedie degli attori li e la…le comparse li e la. Tutto “li e la” 🙂

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Sono quasi arrivato…adesso conosco la strada. Oggi per arrivare al villaggio è presente una bellissima autostrada, ma ai quei tempi c’era solo una semplice strada di campagna. In certi punti senza asfalto. Arrivati all’ultima curva, ecco vedo il ponte!!! Il ponte di “Cipolla Colt”. Attraversiamo il ponte… sento il “cigolio” del legno che regge l’auto di produzione. E’ da paura. Ma che emozione. Oggi il ponte non c’è più. Anzi…è rimasto un piccolo pezzo.

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Mi è stato raccontato durante la mia ultima visita a “MiniHollywood” (il nome odierno del villaggio di “Cipolla Colt”) che il ponte era talmente fragile che è stato fatto esplodere in una scena di un film… questo piccolo racconto mi ha fatto aprire il mio piccolo cassetto delle memoria… sicuramente avete visto i films western del grande ed unico Sergio Leone. In due film, Leone fa esplodere un ponte. Una delle due esplosioni, nel film: “Il buono, il brutto, il cattivo” – il ponte… è stato fatto esplodere per sbaglio.

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Prima di girare la scena e dare il “via” – Sergio Leone ha pensato di consegnare il detonatore al Capitano spagnolo del Genio Guastatori – per rispetto ed onore verso i militari che hanno effettuato il lavoro. Spiegando che deve ascoltare solo e solamente Sergio Leone ed aspettare il suo “VIA”. Tutte le macchine da prese sono state posizionate… ad un certo punto un operatore strilla “PRONTO!” – ripetuto da tanti altri operatori posizionati in varie posizioni strategiche. Il Capitano sente “PRONTO!” di qua – “PRONTO!” da la… non capisce più nulla… e spinge il pulsante che fa esplodere il ponte di legno senza aver rispettato l’ordine di seguire solo la voce di Sergio Leone. Forse per chi non conosce lo spagnolo: “pronto” vuol dire “presto” in spagnolo. Potete immaginare il nervosismo e l’emozione del Capitano… che ad un certo punto si sente da ogni parte del set “PRESTO!” – “PRESTO!” – “PRESTO!” – “PRESTO!”. Come dire “dai – datti una mossa”. Il ponte fu ricostruito e quello che vediamo nel film è il secondo ponte – quello nuovo. Ancora oggi mi chiedo che fine abbia fatto il Capitano…

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Invece per l’altro film, “Giù la testa” – il ponte era di mattoni e sassi. Un vero ponte. Un esplosione impressionante. Per sicurezza hanno costruito dei mini-fortini per coprire le macchine da presa. Ancora oggi, visitando il posto si possono vedere e si può vedere quello che è rimasto del ponte. Recentemente, in una visita archeologica, hanno trovato uno dei mezzi militari usati durante l’esplosione. Guarda caso il ponte è situato vicino al villaggio di “Cipolla Colt”.
Ritorniamo a noi…

Arrivo sul set. Saluto tutti quanti. Adoro salutare le persone. Ancora oggi quando entro ed esco da un locale saluto tutti. In lontanza vedo il camion degli effetti speciali. Amo quel reparto. Amo i loro trucchi artigianali… la magia nel creare – dal nulla – cose stupefacenti! Un vero spettacolo. Ma oggi di spettacolo… ce n’è un solo. Il mio. Vado, prendo e torno con il “mio” fucile. Si. Oggi e per qualche giorno potrò usare il fucile usato dai due bambini nel film: Duilio Cruciani che interpreta “Cal ‘Caligola’ Foster” e Fernando Castro nel ruolo di “Dutch Foster”. Il fucile non è vero. E’ finto. Ma è bellissimo. Non lo lascio un secondo. Vado in giro per tutto il villaggio… immaginando di essere “il Buono” – oppure Bud Spencer… il mio altro grande idolo. Comunque – adesso il villaggio è sotto il mio controllo. Nessuno si muove senza il mio ordine. Che magia 🙂 Che regalo essere sul set di un film western. Poi con Leo Anchoriz che mi controlla sempre da lontano e mia madre che non mi perde d’occhio. Adoro il costume di Leo. E’ un sceriffo bellissimo. Quanto gli voglio bene. Ancora oggi.

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Devo dire che non solo il costume di Leo è bello. Tutti i costumi del film sono belli e particolari. Il costumista del film era il marito di Lina Wertmuller, Enrico Job. Un grande costumista e scenografo – vincitore di tre “Donatello”.

Ragazzi!!! Non ci scordiamo l’ora di pausa con la cucina “Felix”. Che piatti. Sono sempre pronto con il mio fucile. A quei tempi si potevano mangiare “Las Chanquetas” – sono dei pesciolini piccolissimi – anguille appena nate. Fritti. Specialità locale: “pesciolini fritti alla andalusa”. Una bontà eccezionale. Oggi credo che sia un piatto proibito come i Bianchetti ed i Rossetti di Genova.

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Mi dispiace di non aver avuto il piacere di conoscere i due bambini sul set. Per quello che so, Fernando Castro non ha fatto molta strada nel mondo del cinema. Anzi, nulla. Invece Duilio Cruciani era già un bambino “famoso”. Aveva girato in altri films. Ha lavorato con Fulci, Lenzi, Martino, Tessari, Scavolini in “Cuore”. Cruciani aveva già l’esperienza e conosceva bene i tempi del cinema. Una piccola curiosità: nel film di Fulci: “Non si sevizia un paperino”, Duilio Cruciani usa la fionda come in “Cipolla Colt”. Peccato che ha fatto una brutta fine. Molti anni dopo è stato trovato morto per overdose in un bagno pubblico. Mi dispiace. Quanti ragazzi ha portato via la droga. Maledetta droga!!!! Questa puntata la voglio dedicare a te, mio caro Duilio – anche se non ci siamo mai conosciuti. Oggi, nel mio piccolo studio ho il “tuo” fucile.

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Si proprio quello usato nel film. Dopo la fine delle riprese, mio padre portò a casa il fucile. Come regalo. Un grandissimo regalo. Per anni ho giocato con quel fucile. Adesso è accanto a me. Ogni tanto lo prendo e gioco… a guardia e ladri con mia figlia – vuole sempre fare la poliziotta…

Ciao Duilio. Riposa in Pace.