Liberi, armati, pericolosi
Liberi armati pericolosi è un film del 1976 diretto da Romolo Guerrieri.
Trama“Il biondo”, “Giò” e “Luis” sono amici di buona famiglia della borghesia milanese. Per vincere la noia si danno a una serie di bravate via via sempre più pericolose, dal furto all’aggressione, dalla rapina fino all’omicidio. I tre però non sono in grado di nascondere bene le loro tracce, e in breve tempo la polizia li individua: inizia un lungo inseguimento per la campagna lombarda, con i tre ragazzi che si trascinano dietro anche Lea, ragazza di “Luis”.
Recensione
Con un titolo come “Liberi, Armati, Pericolosi”, il regista Romolo Guerrieri e lo scrittore Fernando Di Leo generano aspettative piuttosto alte, ma sicuramente non le deludono! Gli antieroi del film sono giovani, si comportano in modo incredibilmente violento e diventano gradualmente sempre più pericolosi! È anche piuttosto notevole il fatto che un sottogenere relativamente piccolo del cinema italiano, come il poliziesco, abbia portato avanti così tanti flussi diversi e versatili.
Nell’ambito dell’euro-crimine, hai i film chiamati Poliziotteschi (muscolosi poliziotti che inseguono i ladri), di mafia, guerra fra gang e thriller polizieschi. Esiste anche un altro e molto meno noto flusso incentrato su adolescenti ricchi, viziati e sbandati che vanno su tutte le furie fino ad arrivare all’omicidio. “I violenti di Roma bene / Violence for Kicks”, con Antonio Sabato, è un esempio di questo e “Liberi, Armati, Pericolosi” rientra nella stessa categoria. Il film inizia con la bella Lea nervosamente seduta alla scrivania del commissario burocratico Tomas Milian. Viene a riferire che il suo fidanzato Lucio, insieme ai suoi amici Blondie (Mario) e Joe, sta per rapinare una stazione di servizio con finte pistole giocattolo. La polizia prepara un’imboscata, ma le armi si rivelano molto reali e Blondie e Joe uccidono quattro poliziotti. Invece di mostrare rimorso, continuano a terrorizzare le strade di Milano. Lucio è riluttante, ma segue Blondie, che è il capo del trio, e il pazzo completamente nichilista Joe.
Stanno derubando le banche, solo per buttare i soldi per le strade, e assaltano un supermercato affollato dove persino massacrano una banda di “amici” a sangue freddo. Quando Blondie scopre che Lea, la ragazza di Lucio, li ha traditi alla polizia, la rapiscono e cercano di scappare da Milano. La copertina del DVD annuncia con orgoglio che la grande star contemporanea Tomas Milian interpreta il ruolo principale, ma in realtà il suo ruolo di commissario amareggiato è piuttosto noioso e familiare. Fuma molto, dà lezioni ai genitori dei ragazzi fuggiaschi su come sia colpa loro e ordina alle sue squadre di tirare su blocchi stradali, blocchi stradali e altri blocchi stradali!
I criminali rimangono ben avanti rispetto alla polizia, ma i nodi giungono al pettine. Lea esce sempre più disgustata dal suo debole fidanzato Lucio, e Blondie ne approfitta. Di Leo, il genio di “Milano Calibro 9” e “La Mala Ordina” che sono probabilmente i due più grandi film di Poliziotteschi mai realizzati, offre ancora una volta una sceneggiatura frenetica e piena di colpi di scena inaspettati, violenze senza compromessi e sgradevoli, spiacevoli personaggi.
In altre parole, il cinema dello sfruttamento genuino e hard-boiled come solo in italia sono riusciti a fare durante gli anni settanta! Stefano Patrizi è eccellente come antieroe fresco e stoico. Il personaggio di Benjamin Lev, Joe (o Giovanni) è spesso piuttosto irritante, soprattutto a causa della sua risata esageratamente moralista, ma mi piace l’idea di un pazzo assolutamente implacabile. “Liberi, Armati, Pericolosi” contiene sicuramente molto più sviluppo del personaggio rispetto al thriller euro-crimine medio, ma non è a scapito dell’azione e dell’eccitazione. C’è un po ‘di nudità gratuita, Fornita principalmente dalla bella attrice protagonista Eleonora Giorgi, e anche – ovviamente – un climax tipicamente cinico e poco brillante. Sicuramente consigliato se ti piace il cinema italiano degli anni ’70; – e onestamente a chi non piace?
Curiosità
Tomas Milian: nei panni di un moderno ma intransigente commissario, si produce in una dura paternale nei confronti dei genitori dei tre, sottolineando il danno che può fare un atteggiamento permissivo e materialmente indulgente nei confronti dei figli.
Il metodo con il quale si deve svolgere la rapina al benzinaio e la ragazza preoccupata dal commissario all’inizio del film sono tratte dal racconto ‘Bravi ragazzi bang bang’ del libro ‘Milano Calibro 9’ di Giorgio Scerbanenco – vero ispiratore dei film poliziotteschi dei ’70.
Nel giugno 1975 apparve sul quotidiano La Stampa un articolo[1] dedicato alla nuova stagione cinematografica e tra i nuovi film presentati ne viene citato anche uno dal titolo “Liberi sanguinari abitualmente armati (Fango bollente)”. La pellicola, sempre di genere poliziesco, uscirà con il titolo Fango bollente.
Benjamin Lev è stato arrestato dalla polizia durante le riprese di questo film, quindi una controfigura per Lev è stata usata per alcuni giorni per ovviare a questo problema.
Esordio nel grande schermo di un giovane Diego Abatantuono.
Uscite all’estero
USA 1983
France 11 December 1985
Titoli all’ estero:
(original title) Liberi armati pericolosi
France Les féroces
France Jeunes, désespérés, violents
France (video title) Racket Boys
Greece (transliterated ISO-LATIN-1 title) Adistaktoi kai sklirotrahiloi
Greece (reissue title) Via sti via
Greece (video title) Oplismenoi kai epikindynoi
Italy (literal title) Liberi armati pericolosi
Spain Juventud armada y peligrosa
USA Young, Violent, Dangerous
USA (video title) Young, Violent, and Desperate
West Germany (video title) Dirty Devils
West Germany Bewaffnet und gefährlich
Piazza del Duomo, Milan, Lombardia, Italy
Milan, Lombardia, Italy
Pavia, Lombardia, Italy
Rome, Lazio, Italy
Story | 2 |
Actors | 1 |
Music | 2 |
Director | 2 |
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Titolo originale Liberi armati pericolosi
Lingua originale italiano
Paese di produzione Italia
Anno 1976
Durata 93 min
Genere azione, poliziesco
Regia Romolo Guerrieri
Soggetto Fernando Di Leo,
tratto dai racconti originali di Giorgio Scerbanenco
Sceneggiatura Fernando Di Leo,
Nico Ducci
Produttore Marcello Partini,
Ermanno Curti
Produttore esecutivo Armando Novelli
Casa di produzione Centro Produzioni Cinematografiche città di Milano,
Staco Film
Fotografia Erico Menczer
Montaggio Antonio Siciliano
Musiche Gianfranco Plenizio,
Enrico Pieranunzi
Scenografia Francesco Cuppini
Costumi Giulia Mafai
Trucco Lamberto Marini,
Franco Di Girolamo
Interpreti e personaggi
Tomás Milián: commissario
Max Delys: Luigi Morandi, “Luis”
Eleonora Giorgi: Lea
Stefano Patrizi: Mario Farra, “il biondo”
Benjamin Lev: Giovanni Etruschi, “Giò”
Diego Abatantuono: Lucio
Antonio Guidi: capo dei falsari
Luciano Baraghini: assistente del commissario
Ruggero Diella: ladro del supermercato
Giorgio Locuratolo: amico di Lucio
Venantino Venantini: signor Morandi
Valeria Gagliardi: amica di Lucio
Gloria Piedimonte: amica di Lucio
Tom Felleghy: prof. Farra, papà di Mario
Maria Rosaria Riuzzi: amica di Lucio
Carmelo Reale: falsario
Salvatore Billa: falsario
Doppiatori originali
Ferruccio Amendola: commissario
Manlio De Angelis: Luigi Morandi, “Luis”
Vittoria Febbi: Lea
Cesare Barbetti: Mario Farra, “il biondo”
Massimo Giuliani: Giovanni Etruschi, “Giò”
Luciano De Ambrosis: Sig. Etruschi
Renato Izzo: Lucio
Angelo Nicotra: amico di Lucio
Sergio Fiorentini: guardiacaccia
Vittorio Stagni: poliziotto
Giorgio Piazza: prof. Farra, papà di Mario
Renato Mori: automobilista derubato



